
I Sognaori
Edizioni END
Pagine 158
Euro 12,00
In un Paese dominato dagli interessi economici, dall’avidità di pochi che trionfa su tutti e tutto, il controllo capillare, meticoloso degli individui è parte essenziale del sistema. Siamo in Olanda, ad Amsterdam, ribattezzata Città Dam e poi ancora CittàDamned, ma potremmo essere ovunque in un mondo globalizzato sotto il vessillo del consumo sfrenato e del guadagno ad ogni costo. Chi rinuncia alla propria libertà conduce un’esistenza larvale, monocroma, senza emozioni. Chi non lo fa è costretto a una resistenza sotterranea, di continuo minacciata dalla violenza della repressione. I sogni sono allora l’unica forma di ribellione possibile o quantomeno quella più umanamente accettabile.
Nel suo romanzo d’esordio Stephania Giacobone affida alle voci di Martjin, Adrianne, Kassandra, Esculapius e Endimione il racconto di una società totalitaria e distopica che prende spunto da grandi temi dell’attualità: lo strapotere della finanza, il consumo indiscriminato delle risorse ambientali, lo sfruttamento delle persone, l’omologazione a cui è difficile sottrarsi. Solo ai sognatori è data la possibilità di mantenere viva la speranza e di gettare il seme di un futuro forse migliore. Solo i sogni, liberi da condizionamenti, ci dice l’autrice, consentono di preservare l’umano e di percorrere fino in fondo la via del riscatto.